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Vuoi un matrimonio originale ed esclusivo? Inizia dalle partecipazioni. Ecco i miei consigli.

Salve, amici e amiche!

In questo secondo numero della mia rubrica ho deciso di parlarvi delle partecipazioni di nozze. Spesso gli sposi alle prese con mille preparativi per l’organizzazione del matrimonio, sottovalutano questo aspetto considerandolo un dettaglio poco rilevante. Un semplice invito che serve solo a comunicare la data e il luogo del matrimonio, destinato ad essere cestinato. Anche le spose, sempre attente ai particolari e alla ricerca di dettagli capaci di rendere la cerimonia unica e memorabile, fanno passare in secondo piano le partecipazioni. Nulla di più sbagliato!!!

Infatti, a differenza di quel che si pensa la partecipazione ha un ruolo fondamentale. È il biglietto da visita del matrimonio e servirà a fornire agli invitati le prime indicazioni sul colore, stile e mood delle nozze.

L’obiettivo deve essere quello di incuriosire e sorprendere gli invitati perché, diciamocelo, ci piace stupire e magari farci imitare. Perciò basta con le partecipazioni preconfezionate, asettiche e poco originali. Bisogna puntare all’esclusività affidandosi a professionisti del settore che con la loro creatività sono capaci di realizzare un progetto grafico unico e personalizzato, del quale è possibile scegliere colori e stile in linea con quelli dell’allestimento e della wedding suite (menu, segnaposto, tableau de mariage, libretti per la chiesa, ecc.). Ma per rendere la partecipazione di nozze perfetta occorre ancora qualche accorgimento. Tre sono gli elementi fondamentali che determinano il risultato finale: font, colore e testo. Come prima cosa è importante che il font sia leggibile, prediligendo un unico carattere al massimo due: un corsivo per i nomi degli sposi e uno stampatello per le tutte le informazioni. Secondo, il colore del testo deve essere in contrasto con quello della carta così da facilitare la lettura. Terzo, è importante fornire in maniera chiara e sintetica tutte le informazioni evitando testi troppo lunghi e articolati, altrimenti si rischia di annoiare l’invitato. Se poi volete esagerare e dare un tocco in più alle partecipazioni di nozze, allora bisogna ricorrere alla calligrafia artigianale. (trovate tutti i dettagli nel primo numero della mia rubrica!)

Arrivederci al prossimo numero della rubrica,

Ciao e Ghirigoro a tutti!

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Il segreto per una partecipazione di nozze perfetta: la “bella calligrafia” E se ti preoccupa l’intestazione…

Salve, amici e amiche!

In questo primo numero della mia rubrica ho deciso di approfondire un aspetto che molti sottovalutano, ma che in realtà è in grado di apportare alla partecipazione di nozze un tocco di eleganza e unicità difficile da dimenticare! Di cosa sto parlando? Della calligrafia (dal greco calòs “bello” e graphìa “scrittura”).

Può sembrare quasi anacronistico parlare di bella grafia in un’epoca in cui tastiere e touchscreen hanno sostituito quasi del tutto carta e penna. Nel mondo delle cerimonie vale l’inverso. La bella calligrafia di una partecipazione di nozze, realizzata artigianalmente da un professionista, è sinonimo di cura e ricercatezza. Un particolare che non passa inosservato agli invitati.

Quante volte vi è capitato di ascoltare parenti o amici parlare dei loro matrimoni e del faticosissimo, per non dire noiosissimo, rito della trascrizione manuale dell’invito oppure dell’attesa in copisteria.

ATTENZIONE: l’”home made” in questo caso non paga, e sulla partecipazione si scrive a mano (su questo non ci sono dubbi)! Schiavizzare la vostra migliore amica o la sorella più piccola con una bella calligrafia non è la risposta al problema. Occorre affidarsi ad esperti del settore, in grado di consigliare la soluzione più adatta per la tipologia di partecipazione prescelta. I caratteri attualmente più in voga sono la “cancelleresca”, o corsivo italico, e il “corsivo inglese”. Quest’ultimo, in particolare, nato nel Settecento per una scrittura commerciale, risulta il più utilizzato e richiesto dalle coppie in quanto elegante e facilmente leggibile. Il corsivo inglese si caratterizza anche per l’alternanza di chiaro scuri, e soprattutto per lettere maiuscole particolarmente elaborate.

Archiviato per il momento l’argomento calligrafia, passiamo ad un altro aspetto spinoso: nell’invito occorre sempre adottare uno stile formale?

Niente di più falso. Non esiste una regola generale, anche se è il galateo consiglia l’utilizzo del “Gentilissimo/Gentilissima” nelle partecipazioni destinate non a membri stretti della famiglia. La formula “Gentilissima famiglia”, al posto dell’invito ad personam (ad esempio “Gentilissimo sig. Rossi”) permette di estendere il messaggio a tutti i componenti del nucleo familiare senza tralasciare nessuno. Va detto, però, che negli ultimi anni le cose sono cambiate. In luogo del più formale “Gentilissima famiglia”, sempre più spesso ci si imbatte nel più diretto “Famiglia Mario Rossi” oppure “Mario Rossi e famiglia”. Nelle partecipazioni più informali si trovano anche le formule “Mario, Francesca e Famiglia” e “Mario, Francesca e il piccolo Giuseppe”. Dipende molto dallo stile del matrimonio e dalla scelta della calligrafia. Per una partecipazione elegante le formule “Gentilissima” o “Famiglia” sono più appropriate. Per nozze con stile “country chic”, che virano decisamente sul tono informale, sono molto utilizzate le diciture “Nonna”, “Zio” e “Zia” per rendere più empatico e “vicino” l’invito.  

Da ciò si evince che per la scelta della scrittura della partecipazione, bisogna effettuare un’accurata valutazione iniziale in modo da uniformare tutti gli elementi ed ottenere l’effetto sperato. Citando Giorgio Armani “l’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”.

Arrivederci al prossimo numero della rubrica,

Ciao e Ghirigoro a tutti!



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